Operazioni

Da più di mezzo secolo uomini e mezzi dell’Aeronautica Militare sono impegnati da una parte all’altra del globo, per portare soccorso in caso di guerre o calamità naturali e per concorrere alla risoluzione di situazioni di crisi. ​Si tratta di missioni in terre lontane, che richiedono sforzi enormi da parte degli equipaggi della Forza Armata operanti in zone a rischio. Alcune di queste missioni sono state contrassegnate da sacrifici estremi, ma, a fronte della dolorosa perdita di giovani equipaggi, le operazioni “fuori area” hanno permesso che migliaia di altre vite fossero salvate.

Ambito internazionale

Ogni nazione assicura con i propri assetti la difesa dello spazio aereo di competenza. Laddove, tuttavia, il Paese dell’Alleanza non disponga in proprio delle citate capacità di Difesa Aerea può ricorrere al concorso di altre nazioni NATO. In questo contesto l’Italia partecipa alle operazioni connesse con l’air policing garantendo i propri assetti a supporto di alcuni stati come: Estonia, Lettonia, Lituania, Albania, Islanda, Bulgaria, Romania, Montenegro, Slovenia e Polonia​.

La presenza dell’Aeronautica Militare in Kuwait inizia nel 2014 quando il Comando Operativo di Vertice Interforze dispone il rischieramento di un KC-767A presso l’aeroporto militare di Al Mubarak (Kuwait) per la costituzione del nucleo iniziale della Task Force Air Kuwait. Attualmente, in Kuwait, opera l’Italian National Contingent Command Air (IT NCC AIR) che garantisce l’impiego sinergico e coordinato degli assetti di volo KC 767A, Eurofighter e Predator. La Task Force Air (TFA) soddisfa le esigenze di rifornimento in volo degli assetti della coalizione con il proprio KC 767A. Alla TFA Kuwait è affidato il compito di concorrere alla definizione della situation awareness della coalizione mediante l’impiego dei propri assetti Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) Eurofighter e Predator. La presenza dell’Aeronautica Militare in Kuwait è inquadrata nell’ambito dell’Operazione multinazionale contro l’ISIS denominata “Inherent Resolve”.

A seguito della mutata situazione di sicurezza lungo il confine Sud-Est dell’Alleanza e del rafforzamento militare di varie compagini nel Mediterraneo orientale, la NATO ha approvato (dal 2014) alcune misure di rassicurazione a favore degli Alleati del fianco est (Assurance Measures) e della della Turchia (Tailored Assurance Measures for Turkey). Per tali esigenze, nel 2020 l’Aeronautica Militare ha continuato a fornire il proprio contributo operativo nei seguenti ambiti:

  • Comando e Controllo e avvistamento radar aerotrasportato a lungo raggio;
  • Rifornimento in volo degli AWACS NATO.

LIBANO, MISSIONE BILATERALE ITALIANA (MIBIL)

La Missione Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL), attiva dal 2015, coordina e conduce attività addestrative e formative a favore delle Forze Armate Libanesi (LAF). Nel 2020, l’Aeronautica Militare ha rinnovato l’impegno in favore delle LAF nel settore dell’Air Traffic Control, Personnel Recovery e Flight Safety.

NIGER, MISSIONE ITALIANA DI SUPPORTO (MISIN)

L’Aeronautica Militare ha preso parte, sin dall’inizio del 2018, allo schieramento del dispositivo militare italiano in Niger, allo scopo di definire le esigenze locali per la generazione di una prima capacità aeronautica, nonché per l’addestramento dei paracadutisti del Niger con velivoli C-130J e C-27J.

EUNAVFORMED (OP. IRINI)

L’Aeronautica Militare partecipa con proprio personale e mezzi all’Operazione IRINI (già Operazione SOPHIA), attivata formalmente dall’UE il 31 marzo 2020,  che si pone l’obiettivo di controllare il rispetto dell’embargo, in alto mare, sulle armi verso la Libia, nonché di contribuire a contrastare il fenomeno delle crisi migratorie e del traffico e tratta di esseri umani nel Mediterraneo centromeridionale.

LIBIA, MISSIONE DI ASSISTENZA E SUPPORTO (MIASIT)

L’Aeronautica Militare fornisce un contributo importante per la gestione ed il contrasto dei flussi migratori verso l’Italia e l’Europa, nonché per il complesso ed articolato processo di stabilizzazione e sicurezza della Libia e, a più ampio respiro, dell’intero Fianco Sud.

Ambito nazionale

L’Operazione “Strade Sicure” è iniziata il 4 agosto 2008, sulla base della Legge 24 luglio 2008, nr. 125, che prevedeva la possibilità di impiego di personale militare appartenente alle Forze Armate per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, in aree metropolitane o densamente popolate.
Il personale delle Forze Armate è posto a disposizione dei Prefetti, da questi è impiegato per servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché in perlustrazione e pattuglia congiuntamente alle Forze di Polizia.
Con specifiche decisioni del Governo, ma sempre nell’ambito della stessa operazione, sono stati assegnati ulteriori compiti legati a particolari esigenze di sicurezza del territorio. Tra questi: il controllo e sicurezza dell’area centrale della città dell’Aquila colpita dal terremoto del 2009, la sicurezza dei cantieri dei treni ad alta velocità (TAV) in Torino e Val Susa, l’intervento in Campania per pattugliare e sorvegliare le aree della cosiddetta “terra dei fuochi” per prevenire e reprimere i reati ambientali, l’importante dispositivo che ha fattivamente contribuito alla sicurezza e la sorveglianza dell’EXPO 2015 a Milano. Di rilievo, infine, in occasione del Giubileo della Misericordia, oltre 1500 militari sono stati impiegati su tutto il territorio nazionale e prevalentemente su Roma, per garantire la sicurezza dei siti giubilari, anche per mezzo di un potenziamento dedicato del dispositivo di Difesa aerea a cura dell’Aeronautica Militare. In relazione agli eccezionali flussi di migranti giunti sulle coste italiane, opera anche attività di vigilanza e sicurezza dei Centri di Accoglienza, e alle aree di stoccaggio di relitti e imbarcazioni utilizzati nelle attività illecite di trasporto dei migranti.

Il Dispositivo opera in un’area di mare di circa 160.000 km quadrati, situata nel Mediterraneo centrale e prospiciente le coste libiche. Sono assegnate al Dispositivo unità navali della Marina Militare e velivoli Predator dell’Aeronautica Militare. La missione è, in sintesi, la trasposizione in mare di quanto viene fatto sul territorio nazionale dalle Forze Armate in relazione all’operazione “Strade Sicure”.