Inaugurata a New York la mostra “Growing Peace”. L’esposizione guida il pubblico internazionale attraverso i 70 anni di partecipazione dell’Aeronautica italiana alle operazioni di mantenimento della pace sotto l’egida delle Nazioni Unite.
E’ stata inaugurata lunedì 17 aprile, presso il Palazzo di vetro delle Nazioni Unite, a New York, la mostra multimediale intitolata “Growing Peace” (coltivare la pace), curata dalla Dottoressa Federica Dal Forno. Co-organizzata dalla Rappresentanza d’Italia all’ONU, il Ministero della Difesa e l’Aeronautica Militare, alla presenza del Sotto-Segretario Generale ONU per le operazioni di pace, Jean-Pierre Lacroix, l’esposizione vuole guidare il pubblico internazionale attraverso i 70 anni di partecipazione dell’Aeronautica italiana alle operazioni di mantenimento della pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, c.d. operazioni di peacekeeping, di cui l’Italia è il primo contributore in termini di truppe fra i Paesi occidentali.
“Oggi raccontiamo una toccante storia fatta di coraggio, professionalismo e senso del dovere per promuovere la pace in molteplici teatri internazionali, dal Mediterraneo al Medio Oriente, dal Libano all’Afghanistan e all’Iraq e più di recente per portare sollievo alle popolazioni dell’Ucraina in occasione dell’alluvione del 2020 e a quelle colpite dai terremoti in Turchia e Siria nel 2023. La nostra Aeronautica è uno dei più alti emblemi dell’impegno italiano verso il multilateralismo e la pace”, ha sottolineato l’Ambasciatore Maurizio Massari in apertura della cerimonia inaugurale.
A seguire, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, prendendo la parola, ha ricordato come il servizio prestato dalle donne e dagli uomini dell’Aeronautica Militare si contraddistingue per l’incrollabile rettitudine morale, l’empatia e la vicinanza mostrata alle popolazioni afflitte dalla guerra. “La pace è il carburante che alimenta i nostri aerei e i nostri cuori e li spinge all’azione, un obiettivo tangibile e quotidiano che è motivazione per ogni sacrificio”.
“Il 28 marzo 2023 l’Aeronautica Militare – ha continuato il Gen. Goretti – ha festeggiato i suoi 100 anni, onorando una storia gratificante fatta di sfide e di risultati che ci hanno reso una Forza Armata efficace ed affidabile al servizio della Pace e della Sicurezza in tutto il mondo. Oggi siamo qui per ribadire il nostro impegno verso questi principi e per esprimere i nostri ringraziamenti alle Nazioni Unite e a tutti i Paesi che contribuiscono, con le loro truppe, al mantenimento della pace nel mondo”.
L’intervento del Generale si è infine concluso con un tributo agli aviatori italiani e a tutti i peacekeepers ONU caduti in servizio. In particolare, tra gli estremi sacrifici compiuti dal personale dell’Arma Azzurra per la pace nel mondo, il Capo di Stato Maggiore ha voluto ricordare l’eccidio di Kindu, in Congo, dove l’11 novembre del 1961, durante la prima missione dell’Aeronautica Militare per conto delle Nazioni Unite, persero la vita tredici aviatori dell’allora 46ª Aerobrigata di Pisa, atterrati sull’aeroporto di Kindu per rifornire i caschi blu malesi e assaliti barbaramente da truppe ribelli dell’Armata Nazionale Congolese; e l’abbattimento, il 3 settembre del 1992, durante una missione umanitaria in Bosnia-Herzegovina, di un aereo da trasporto in cui persero tragicamente la vita tutti i membri dell’equipaggio. Il velivolo, in volo da Spalato a Sarajevo sotto mandato delle Nazioni Unite, aveva il compito di trasportare materiale sanitario ed aiuti umanitari alla popolazione locale sotto assedio, ma a pochi minuti dall’atterraggio fu colpito da missili terra-aria che ne provocarono l’esplosione in volo e lo schianto sulla sommità del Monte Zec.
Cuore pulsante dell’esposizione, un albero di ulivo di 70 anni – tanti quanti gli anni di partecipazione dell’Aeronautica alle operazioni di peacekeeping ONU – quale simbolo universale di pace e dello sforzo dei nostri aviatori e aviatrici nel piantare “semi di pace” nel mondo.
In occasione dell’inaugurazione della mostra “Growing Peace“, visitabile fino al 28 aprile, il Generale Goretti ha fatto visita all’Addetto Difesa presso l’ONU, Gen. Div. Fabrizio Parrulli, al Rappresentante Permanente presso la medesima Organizzazione, Ambasciatore Maurizio Massari, ed al Vice Segretario Generale dell’ONU per le Operazioni di Peacekeeping, Ambasciatore Jean-Pierre Lacroix.
Missioni ONU:
Le Missioni di peacekeeping ONU nel mondo sono autorizzate dal Consiglio di Sicurezza.
L’Italia è il primo fornitore di Caschi Blu tra i Paesi Occidentali (circa 1.100 unità) e il settimo contributore al bilancio del peacekeeping.
Nel corso degli anni, l’Italia ha preso parte a 29 missioni ONU. Attualmente, militari italiani sono dispiegati nelle missioni ONU in:
L’Italia figura tra le Troop/Police Contributing Country (T/PCC) quale:
L’Italia è inoltre molto attiva nella formazione del personale militare e di Polizia destinato a prestare servizio in operazioni di pace. In particolare, il Centre of Excellence for Stability Police Units (CoESPU) di Vicenza ha addestrato, dal 2006 ad oggi, oltre 10 mila unità di Polizia, provenienti da più di 130 Paesi. Nel giugno 2018 il Dipartimento per il Peacekeeping ONU e il CoESPU hanno firmato un documento che definisce aree e modalità di cooperazione reciproca.
Il nostro Paese contribuisce attivamente al dibattito in ambito onusiano su come migliorare il peacekeeping. L’Italia ha pertanto sostenuto sin dall’inizio l’iniziativa “Action for Peacekeeping plus” (A4P+), lanciata dal Segretario Generale nel marzo 2018 per rilanciare l’immagine del peacekeeping quale strumento essenziale per la pace e per renderlo più efficace di fronte alle sfide odierne.
Sempre nell’ambito di A4P+, si inquadra la nostra partecipazione all’ultima Conferenza Ministeriale sul Peacekeeping (Seul, 7 dicembre 2021) in cui sono stati presentati gli impegni del 2022. L’Italia continua ad essere un Champion, nelle due accezioni di “convener” e di “implementor”, per le seguenti aree tematiche (e sotto-aree): Donne, Pace e Sicurezza; Performance e accountability, con specifico riferimento alla formazione e al capacity building; Partnership, a favore dello sviluppo delle capacità delle Forze Armate libanesi; “Conduct of operations and personnel”, per gli aspetti relativi alla gestione dell’impatto ambientale delle operazioni sul campo e della prevenzione e del contrasto del fenomeno dello sfruttamento e degli abusi sessuali (SEA) riflessi anche nel ruolo coerente svolto in ambito C34 Report.
L’Italia ha un ruolo particolarmente profilato nella riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni di pace delle Nazioni Unite. Nel dicembre 2017, su iniziativa italiana, il Consiglio di Sicurezza ha adottato una dichiarazione stampa con la quale per la prima volta ha riconosciuto l’importanza di ridurre l’impronta ambientale sul campo delle operazioni di pace in ambito ONU. Alcuni mesi più tardi, nel febbraio 2018, Italia e Bangladesh hanno lanciato il “Group of Friends for leading on environmental management in the field” (“LEAF”), a sostegno della Strategia ambientale sviluppata dalle UN. Il Group of Friends ha registrato l’adesione di 26 Paesi più l’Unione Europea.
Sul tema della “Safety and Security dei Peacekeepers” è stato di recente creato su input della Cina un nuovo Group of Friends, cui l’Italia ha aderito insieme ad altri 48 Paesi.
Il nostro Paese ospita a Brindisi il Global Service Centre delle Nazioni Unite (UNGSC), la struttura – unica al mondo – da cui dipende la logistica delle Operazioni di mantenimento di pace e delle Missioni Politiche Speciali delle Nazioni Unite, dalla movimentazione di personale (militare e civile), mezzi, attrezzature ed equipaggiamenti alla manutenzione dei veicoli, all’informatica e alle telecomunicazioni, alla formazione professionale, alla gestione dell’impatto ambientale delle operazioni ONU. L’UNGSC ha celebrato il 25° anniversario il 19 dicembre 2019, alla presenza del Segretario Generale Guterres, recatosi in Italia per la sua prima visita ufficiale nel nostro Paese. In quell’occasione, Guterres ha potuto verificare di persona gli standard di eccellenza raggiunti dal Centro nel corso degli anni, e il costante impegno dell’Italia nel garantire il suo sviluppo.
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