Il dopoguerra e l’adesione alla NATO

L’adesione dell’Italia alla NATO, avvenuta nel 1949, produce immediati benefici a favore della ricostruzione e, a poco più di dieci anni dal disastroso esito della Seconda Guerra Mondiale, l’Aeronautica Militare è completamente rigenerata e perfettamente inserita nell’Alleanza Atlantica grazie ai programmi di assistenza avviati dagli Stati Uniti con i quali si ha la possibilità di rinnovare e ammodernare le linee di volo. In questi anni, con l’entrata in linea dei primi De Havilland DH-100 Vampire di concezione britannica e prodotti su licenza dall’industria nazionale, avviene il passaggio epocale dall’elica al jet, sebbene la svolta “supersonica” della Forza Armata avverrà negli anni ’60 quando il caccia-intercettore F-104 “Starfighter” diventa la punta di diamante dell’Aeronautica Militare e dominerà i nostri cieli per 40 anni. Il processo di rinnovamento investe anche le Scuole di Volo che vedono l’ingresso dell’addestratore italiano Aermacchi MB-326 e l’introduzione del metodo del “jet ab initio”. Il livello di eccellenza raggiunto dal personale dell’Aeronautica Militare viene, nel frattempo, portato agli occhi del pubblico con le manifestazioni aeree che si svolgono in Italia e all’estero. Si riafferma così la tradizione italiana dell’acrobazia area collettiva con la costituzione a Rivolto, nel 1961, della Pattuglia Acrobatica Nazionale, o meglio noto 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, destinato a rappresentare l’Aeronautica Militare e il nostro Paese in tutte le manifestazioni aeree in Italia e nel mondo. Negli anni che seguono, mentre si inizia a parlare di Guerra Elettronica, prende il via il Progetto MRCA-75 (Multi Role Combat Aircraft – aeroplano da combattimento multiruolo da immettere in linea nell’anno ‘75), meglio conosciuto come Tornado, che vedrà la consegna all’Aeronautica Militare del primo velivolo il 4 marzo 1981 a Pratica di Mare. Contemporaneamente, viene avviato lo sviluppo del nuovo cacciabombardiere leggero AMX e, nello stesso anno, vengono consegnati i primi Aermacchi MB-339A che, nella versione PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale), priva dei serbatoi alle estremità alari, sostituiscono i G-91 delle “Frecce Tricolori”.

 

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