Personale e mezzi dell’Aeronautica Militare e personale del Battaglione San Marco della Marina Militare si sono congiuntamente addestrati.
Nei giorni scorsi, all’interno di una vasta zona d’operazioni compresa tra la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Campania, l’Abruzzo ed il Molise, si è svolta un’importante esercitazione nazionale (COMAO 22-09) che ha contribuito a consolidare la cooperazione tra le Forze Armate coinvolte, rendendola sempre più concreta e sinergica.
L’evento addestrativo, condotto su due giorni di operazioni aeree e terrestri e che ha avuto come principale obiettivo quello di favorire l’interazione tra l‘Aeronautica Militare e la Marina Militare nella conduzione di molteplici missioni, ha visto l’impiego di numerosi velivoli da combattimento di 4ª e 5ª generazione, nonché assetti di supporto con compiti di Comando e Controllo, Rifornimento in Volo (Air to Air Refuelling) e trasporto di truppe.
In uno scenario realistico altamente complesso sono state approfondite sia le attività di pianificazione volte a consolidare l’integrazione e l’interoperabilità tra i vari assetti coinvolti, sia le valutazioni dei piani operativi e delle tattiche utilizzate.
Tra le varie operazioni effettuate sotto la conduzione del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), significativa è stata la partecipazione di assetti aerei dell’Aeronautica Militare nelle missioni di Personnel Recovery per il recupero di un pilota militare in ambiente non permissivo, così come in quelle di Close Air Support dove sinergico è stato l’impiego delle unità coinvolte per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Gli assetti aerei coinvolti nell’esercitazione sono stati i velivoli F-35A e MQ-9 del 32° Stormo, i “Typhoon” del 36° e 37° Stormo, gli elicotteri HH-101A del 9° Stormo per il recupero e salvataggio di unità militari rimaste isolate o bloccate in ambiente impervio, i velivolo KC-767 del 14° Stormo ed i velivoli T-346 del 61° Stormo. Gli equipaggiamenti avionici impiegati, quali il Link-16, Vortex, VFM e Satcom, hanno invece permesso di verificare l’elevato grado di interoperabilità raggiunto.
Nello scenario simulato, fondamentale è stato il supporto delle unità Force Protection del Gruppo Protezione delle Forze del 36° Stormo, delle unità specializzate JTAC (Joint Terminal Attack Controller) e SERE (Survival, Evasion, Resistance and Escape) del 16° Stormo di Martina Franca (TA), nonché di unità del Battaglione San Marco della Marina Militare.
L’evento, che si è svolto in un clima di proficua collaborazione tra tutti gli elementi coinvolti, ha favorito la cooperazione interforze che è sempre più frequente e necessaria sia in campo nazionale sia nelle proiezioni fuori dai confini nazionali. Esso si è rivelato come una ulteriore preziosa occasione per rafforzare le procedure di particolari tecniche operative e cementare i rapporti fra i vari Reparti delle Forze Armate partecipanti.
Nei giorni scorsi, all’interno di una vasta zona d’operazioni compresa tra la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Campania, l’Abruzzo ed il Molise, si è svolta un’importante esercitazione nazionale (COMAO 22-09) che ha contribuito a consolidare la cooperazione tra le Forze Armate coinvolte, rendendola sempre più concreta e sinergica.
L’evento addestrativo, condotto su due giorni di operazioni aeree e terrestri e che ha avuto come principale obiettivo quello di favorire l’interazione tra l‘Aeronautica Militare e la Marina Militare nella conduzione di molteplici missioni, ha visto l’impiego di numerosi velivoli da combattimento di 4ª e 5ª generazione, nonché assetti di supporto con compiti di Comando e Controllo, Rifornimento in Volo (Air to Air Refuelling) e trasporto di truppe.
In uno scenario realistico altamente complesso sono state approfondite sia le attività di pianificazione volte a consolidare l’integrazione e l’interoperabilità tra i vari assetti coinvolti, sia le valutazioni dei piani operativi e delle tattiche utilizzate.
Tra le varie operazioni effettuate sotto la conduzione del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), significativa è stata la partecipazione di assetti aerei dell’Aeronautica Militare nelle missioni di Personnel Recovery per il recupero di un pilota militare in ambiente non permissivo, così come in quelle di Close Air Support dove sinergico è stato l’impiego delle unità coinvolte per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Gli assetti aerei coinvolti nell’esercitazione sono stati i velivoli F-35A e MQ-9 del 32° Stormo, i “Typhoon” del 36° e 37° Stormo, gli elicotteri HH-101A del 9° Stormo per il recupero e salvataggio di unità militari rimaste isolate o bloccate in ambiente impervio, i velivolo KC-767 del 14° Stormo ed i velivoli T-346 del 61° Stormo. Gli equipaggiamenti avionici impiegati, quali il Link-16, Vortex, VFM e Satcom, hanno invece permesso di verificare l’elevato grado di interoperabilità raggiunto.
Nello scenario simulato, fondamentale è stato il supporto delle unità Force Protection del Gruppo Protezione delle Forze del 36° Stormo, delle unità specializzate JTAC (Joint Terminal Attack Controller) e SERE (Survival, Evasion, Resistance and Escape) del 16° Stormo di Martina Franca (TA), nonché di unità del Battaglione San Marco della Marina Militare.
L’evento, che si è svolto in un clima di proficua collaborazione tra tutti gli elementi coinvolti, ha favorito la cooperazione interforze che è sempre più frequente e necessaria sia in campo nazionale sia nelle proiezioni fuori dai confini nazionali. Esso si è rivelato come una ulteriore preziosa occasione per rafforzare le procedure di particolari tecniche operative e cementare i rapporti fra i vari Reparti delle Forze Armate partecipanti.
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