Una delegazione del 3° Reparto ha effettuato una visita negli USA per verificare il livello di maturità e le potenzialità nel settore spaziale
Durante la visita, è stata illustrata l’organizzazione del Comando Spaziale Americano e spiegato come operativamente le capacità spaziali vengono coordinate, integrate e sincronizzate al fine di supportare le esigenze operative del DoD americano nei diversi teatri internazionali. Durante l’incontro è emerso con forza il ruolo centrale nell’ambito di tale architettura operativa dell’Aeronautica Americana (USAF), quale principale force provider, pur alle dipendenze dello USSTRACOM, che a livello “joint” gestisce tutte le componenti capacitive militari.
La visita si è conclusa con lo scambio dei Crest tra il Capo Ufficio Politica Spaziale Aeronautica, Colonnello Marco Nardini, e il Comandante dell’US Air Force Space Command, Generale Susan J. Helmes.
Il Generale Helmes, ex-astronauta della NASA con all’attivo cinque missioni spaziali, nell’esprimere notevole interesse per le diverse attività che l’Aeronautica Italiana ha avviato, anche nel settore astronautico, ha evidenziato l’importanza di tali contatti in prospettiva di una generale crescita del settore spaziale.
Sempre nella stessa Base, è stato possibile visitare gli stabilimenti della “SpaceX”, compagnia che ha sviluppato negli ultimi anni sia i lanciatori Falcon 1 e 9, sia la nuova capsula americana chiamata Dragon, utilizzata dalla NASA per la prima volta lo scorso 25 Maggio per il rifornimento logistico della International Space Station (IIS) e che, nel prossimo futuro, potrebbe portare a bordo della Stazione gli astronauti americani. La “SpaceX” sta costruendo, presso Vandenberg, interamente con risorse tecnologiche ed ingegneristiche interne, il nuovo sito di lancio per i vettori Falcon 9 e la futura versione potenziata denominata FalconHeavy, che effettuerà lanci polari per operatori sia privati sia governativi. Tale operatore si porrà come competitor con le già operanti Arianne e Soyuz per la messa in orbita di payloads satellitari di medie/grandi dimensioni e, da quanto detto, potrebbe anche assumere il ruolo di alternativa per il trasporto di astronauti sulla ISS.
Nei giorni seguenti, la delegazione dell’Aeronautica Militare ha avuto modo di visitare le diverse realtà, alcune molto innovative, che si stanno sviluppando nell’ambito dell’accesso commerciale allo spazio. In particolare, presso lo Spaceport ubicato nel Mojave, ha visitato gli stabilimenti di differenti industrie che stanno sviluppando nuovi sistemi per l’effettuazione di voli suborbitali. Questi sistemi, pensati inizialmente per puri fini commerciali, stanno favorendo lo sviluppo di tecnologia che nel prossimo futuro potrebbe essere utilizzata anche in ambito militare per la costruzioni di sistemi di volo suborbitale ed ipersonico, campo di estremo interesse per la Forza Armata. Parlando con il Direttore dello Spazioporto, Stuart Witt, si è avuta conferma di una realtà estremamente interessante, dove la costruzione di uno Spaceport (aeroporto dedicato a velivoli pensati per lo spazio) dotato di tutti i servizi di assistenza, sta offrendo un punto di riferimento per piccole e medie imprese che si vogliono cimentare in iniziative a livello di “Research and Development“.
La chiave del successo iniziale di questa iniziativa, secondo il Direttore, risiede in due concetti essenziali che consentono di coniugare insieme innovatività, sicurezza e bassi costi: la forte determinazione di queste società nel conseguire i risultati attesi, unitamente all’obbligo per gli operatori stessi di essere i primi artefici e garanti della loro stessa sicurezza. Flessibilità, elevata innovatività, ottimizzazione delle tecnologie esistenti, costituiscono altri fattori di questo indubbio nuovo panorama, di grande interesse.
La visita della delegazione italiana, nell’ambito di queste realtà, ha avuto lo scopo di verificare direttamente il loro livello di maturità e le relative potenzialità, nella prospettiva di poter supportare la Difesa nella definizione della futura strategia nel settore spaziale e, soprattutto, per acquisire i necessari elementi atti ad un’ulteriore crescita dell’Aeronautica Militare nel settore spaziale, anche individuando possibilità per lo sviluppo delle future capacità “space-based” della Forza Armata.
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