«Quel pomeriggio del 23 ottobre 1934, il cielo era grigio, quasi invernale; una sensibile foschia rendeva difficile la visibilità, il lago però si presentava ben increspato ed il vento era calmo. Messa in azione la complessa organizzazione per assicurare la validità del primato, il motore dell'MC. 72 era scaldato a terra, provato e incappottato. Il pilota, preso posto sull'MC.72, avviò il motore e si lanciò nel gran volo. L'idrocorsa col suo rombo possente e risonante, eccitava l'eco dei monti racchiudenti il Garda, quasi a chiamare in adunata gli spiriti di tanti eroici velocisti, caduti perchè egli riuscisse vittorioso e potesse dare alla Patria, all'Italia, più alto onore e più ammirabile prestigio». Con queste parole, il Colonnello Mario Bernasconi, Comandante della Scuola Alta Velocità di Desenzano del Garda, descrisse gli avvenimenti di quella storica giornata: l'eroica impresa di colui che per questo venne soprannominato "l'uomo più veloce del mondo": Francesco Agello.
Dalle ore 14:56 alle 15:11 del 23 ottobre di 86 anni fa, il Maresciallo Agello raggiunse, nel cielo di Desenzano del Garda, il record mondiale di velocità assoluta per idrovolanti con apparecchio MC.72 - M.M. 181 - Motore Fiat AS.6 n° 8 M.M. 147, con una velocità media di 709,209 km/orari. Il record venne inviato dal Reale Aero Club d'Italia alla F.A.I. (Federazione Aeronautica Internazionale) per essere omologato per la categoria idrovolanti con motore a combustione interno. Un primato ancora oggi imbattuto.
Quello che successe dopo le 14:56 di quel giorno lo raccontò Orio Vergani nelle pagine del Corriere della Sera del 25 ottobre 1934: «Erano le 14:56. Con una cresta candida di spume, sollevandosi lentamente con la coda dall'acqua, lanciato in corsa a tutta forza, l'apparecchio si stacca dal lago in 64 secondi e, preso il volo con sicurezza, punta a bassa quota, quasi radendo l'acqua, verso il Garda settentrionale, per farsi ben presto invisibile. Percorsi una ventina di chilometri e compiuta la virata, Agello si lancia sul primo passaggio, la voce torna a cantare col lacerante ululato che fa accorrere sulle rive la popolazione del lago. Compiuta la virata, l'apparecchio si butta fulmineo sul territorio delle basi. Il pilota, dal suo posto, non può vederle. Egli dirige il volo su dei punti di riferimento più lontani. Ogni correzione a quella velocità sarebbe impossibile. L'apparecchio passa su Manerba e, un attimo dopo, su Moniga. La distanza fra le due basi è, come si sa, di tre chilometri. Ecco che passa sull'idroscalo diretto verso terra, dove, giunto all'altezza di Montichiari, dovrà virare per rivolgere di nuovo verso nord. Il primo passaggio ha segnato la velocità di chilometri 705,882. Il secondo è più rapido. L'esattezza della traiettoria è straordinaria. Narreranno gli operatori degli apparecchi di cronometraggio di aver visto il bolide passare a non più di 50 metri da loro. L'aria ne era profondamente scossa. Il secondo passaggio segna il tempo di chilometri 710,433». Continua Vergani: «Una brevissima attesa, mentre l'apparecchio è lontanissimo, oltre Torri sulla sponda veronese. Eccolo che vola di nuovo su Manerba e subito dopo Moniga. Passa la raffica rossa. Nessuno parla, tanta è l'ansia dei cuori. La velocità questa volta è di chilometri 711,462: la più alta raggiunta da un uomo nel mondo. E bisogna attendere ancora il quarto passaggio che segnerà questa volta chilometri 709,444. Il record è crollato. Adesso, fra pochi istanti, l'apparecchio ammarerà e Agello sarà portato in trionfo. Sventola già una bandiera a festa. Il motoscafo che andrà incontro al pilota è già partito con il Colonnello Bernasconi. L'ammaraggio a velocità folle, è perfetto e radente. Agello sguscia rapido dalla carlinga e si porta lesto come uno scoiattolo sul castello motore. Saluta con la mano. Ha vinto. Scene di gioia intima fra i pochi fortunati che hanno potuto assistere alla prova e possono ora correre incontro al volatore. Sono i suoi camerati, i costruttori, i meccanici, i montatori, gli avieri. Sull'apparecchio si vedrà ora portare e issare un tricolore e un ramo di lauro. Si merita anche lui, il bolide, il segno della vittoria. Agello è nel motoscafo, raggiante di gioia. Tutti, quando scende, vogliono abbracciarlo. Lo prendono in spalla per portarlo in trionfo. Una bandiera sventola accanto al gruppo plaudente. Il volo-record è durato esattamente 15 minuti».
📽️ Per un salto nel passato e per scoprire di più sul record mondiale dell'aviatore guarda la clip pubblicata sul canale YouTube dell'Aeronautica Militare.