Il 4 aprile 1949 l'Italia firma l'adesione al Patto Atlantico (la NATO), che viene ratificato il 1° agosto successivo e che si traduce in immediati benefici per il Paese: infatti, in un periodo in cui la maggior parte delle risorse è destinata alla ricostruzione post-bellica, la partecipazione italiana alla NATO garantisce quel rafforzamento militare necessario e altrimenti impossibile.
Il considerevole sostegno da parte degli Stati Uniti si realizza, nel campo militare, con forniture a prezzi particolarmente vantaggiosi o addirittura gratuite nell'ambito di specifici programmi di assistenza, che si articolano in due forme principali:
- O.S.P. (Off-Shore Procurement)
- M.D.A.P. (Mutual Defense Assistance Program)
Verso la fine del 1950 la nuova collocazione internazionale dell'Italia permette di migliorare innanzitutto la linea di volo: gli ormai vecchi
Spitfire e
Lightning vengono sostituiti dai
North America P-51D Mustang e dai
Republic P-47D Thunderbolt. L'arrivo dei primi aviogetti, invece, è frutto di un accordo con la Gran Bretagna, con la quale l'Italia vanta un credito di 80 milioni di sterline pagabili solo con prodotti industriali, parte dei quali entrano nel nostro Paese sotto forma di
De Havilland DH-100 Vampire.
Dal 1953, rispondendo a specifiche esigenze dettate dalla NATO, gli Stormi dell'Aeronautica Militare iniziano progressivamente a trasformarsi in Aerobrigate.
Anche l'acrobazia area collettiva comincia a muovere i primi passi, riprendendo una tradizione che nasce a Campoformido agli inizi degli anni Trenta con Nino Corso Fougier e prosegue fino alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Dopo una serie di esibizioni in volo nel corso degli anni Cinquanta, nel 1960 viene costituito a Rivolto il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico che, come Pattuglia Acrobatica Nazionale, inizia a rappresentare ufficialmente la Forza Armata in tutte le manifestazioni.
("Le conversazioni del CESMA" di A. Cornacchini e A. Fichera - www.amazon.it/aeronauticamilitare)