Giovedì 27 Febbraio, presso il Comune di San Severo (FG), si è tenuta la cerimonia di intitolazione della sala polifunzionale di Palazzo Liberty dedicata alla memoria del Capitano pilota Willy Bocola, deceduto il 22 dicembre 1936.
Il 32° Stormo di Amendola ha fornito il supporto e la consulenza necessaria alla realizzazione dell'evento, oltre al materiale impiegato per l’allestimento di una mostra aeronautica nel Palazzo Liberty, aperta dal 24 febbraio al 2 marzo, per far conoscere il Capitano Willy Bocola alla Città di San Severo.
La cerimonia è iniziata con la deposizione di una corona posta ai piedi della targa in onore del Capitano Bocola, precedentemente benedetta dal Vescovo della diocesi di San Severo, S.E. Mons. Lucio Angelo Renna, con gli onori militari e il passaggio di due AMX del 32° Stormo, di ritorno da un’attività addestrativa.
L’entusiasmo e la viva partecipazione della popolazione e la presenza di tante scolaresche hanno particolarmente animato l’avvenimento testimoniando, ancora una volta, la grande attenzione che il territorio pugliese riserva all’Aeronautica Militare.
Il Comandante della Squadra Aerea, Generale Squadra Aerea Maurizio Lodovisi, accompagnato dal Comandante del 32° Stormo, Colonnello Michele Oballa, intervenuto nella circostanza, ha sottolineato come la cerimonia rappresenti, per i ragazzi e concittadini tutti, l'immagine di un giovane militare che al servizio del proprio Paese ha ispirato la propria azione, in un periodo di grandi imprese aviatorie, per conseguire il record mondiale di volo rovescio e dimostrare coraggio fino all’estremo sacrificio nel cercare di aiutare e salvare il proprio collega pilota Caggia nell’incidente aereo a bordo del velivolo Ghibli avvenuto nel dicembre del 1936.
Willy Bocola è nato a San Severo il 23 novembre 1905 e nel 1925 è entrato in Accademia Militare con il corso "Centauro". Il 17 maggio 1931 fu insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Aeronautico. A quei tempi, Bocola era famoso nell’ambiente aeronautico per essere stato, dal 1932 al 1934, pilota della "Squadriglia Folle", antenata dell’attuale Pattuglia Acrobatica Nazionale, e per aver conquistato, nel maggio del ‘33 a Centocelle (Roma), il record mondiale di volo rovescio, con 65 minuti. Morì nel rogo del bimotore da ricognizione Ca. 309 "Ghibli", mentre tentava di salvare il collega Giuseppe Caggia, il 22 dicembre 1936. A lui fu dedicato l’aeroporto di Benina (Bengasi) in Libia.