A
distanza di otto anni, durante i quali sono state svolte ben tre edizioni di
quella che viene definita la più importante mostra internazionale
sull’aerospazio, la difesa e l’aviazione civile del continente asiatico, siamo
tornati a Bengaluru, nella regione del Karnataka, per assistere ad Aero India
2019. Allora, nel 2011, eravamo rimasti colpiti dalle forti contraddizioni del
Paese dei Maharajah, un “gigante” economico mondiale in forte ascesa ma alle
prese con livelli di povertà e carenze infrastrutturali impressionanti. Se da
un lato, infatti, stando ai dati forniti dalla Banca Mondiale, l’India ha
superato nel 2017 la Francia in termini di Prodotto Interno Lordo, dall’altro
resta comunque un Paese povero, il cui reddito medio annuale è appena superiore
ai 7mila dollari contro i 42.800 dollari dei francesi. Sebbene si preveda che
nel 2027 l’India diventerà la terza potenza economica del pianeta dietro agli
Stati Uniti e alla Cina, la grande sfida di tradurre in concrete realtà le sue
enormi potenzialità non è stata ancora vinta e molto c’è ancora da fare. In
questo senso, comunque, il governo di Nuova Dheli ha lanciato “Make in India”,
un nuovo, importante programma nazionale per facilitare gli investimenti,
promuovere l’innovazione, migliorare lo sviluppo delle competenze, proteggere
la proprietà intellettuale e costruire infrastrutture di produzione di prima
classe nel Paese. «Vieni e produci in India. Vai e vendi in qualsiasi Paese del
mondo, ma produci qui. Abbiamo abilità, talento, disciplina e il desiderio di
fare qualcosa». Queste le parole di Narendra Modi, Primo Ministro indiano, per
presentare il programma in cui il Paese crede molto. L’obiettivo è quello di
attirare investimenti da tutto il mondo e rafforzare il settore manufatturiero
interno. Sono ben 25 i settori interessati dal “Make in India” e tra questi,
ovviamente, non mancano di certo quelli della difesa e dell’Aviazione in
generale. L’India sta cercando di rafforzare il suo ecosistema aeronautico e di
difesa e le sue aziende e organizzazioni supportate dal governo stanno esibendo
prodotti propri tecnologicamente all’avanguardia. E in tal senso, Aero India ha
rappresentato una ghiotta opportunità per le compagnie globali di aviazione
civile e militare per stringere legami con quelle indiane. Del resto, lo Stato
asiatico rappresenta il nono più grande mercato dell’aviazione civile mondiale
e dovrebbe proiettarsi in avanti per occupare il terzo posto nel 2020, con un
traffico passeggeri che si attesterebbe a 350 milioni. L’India, parola di Shri
Suresh Prabhu, Ministro per l’Aviazione Civile, acquisterà 1.600 nuovi
aeromobili passando dagli attuali 103 a 203 aeroporti per collegare anche le
zone più remote del sub-continente. Non a caso, anche questa dodicesima
edizione dell’Air Show che si tiene sulla vastissima Air Force Station di
Yelahanka, nel distretto urbano di Bengaluru, ha contribuito a preparare il
terreno per questa crescita vertiginosa, attraverso uno slogan avvincente: «The
runway to a billion opportunities». Uno slogan che piace molto al Ministro
della Difesa indiano, smt Nirmala Sitharaman, che ha inaugurato la fiera,
sfortunatamente condizionata dal tragico incidente di volo del giorno
precedente l’apertura ufficiale, nel quale ha perso la vita un pilota del
Suryakiran Aerobatic Team della Bhāratīya Vāyu Senā, la IAF (Indian Air Force).
servizio
speciale di Antonio Calabrese e Serafino Durante
Leggi l'articolo completo sulla Rivista Aeronautica n° 1 del 2019