«Ridisegnare l’intera pianta dell’Aeronautica ponendo al centro dell’organizzazione l’unità operativa fondamentale – lo Stormo – conferendogli priorità organica, sostenibile efficacia operativa e logistica » è uno dei punti della “mission” enunciata nel documento 2016 ed oltre, l’Aeronautica Militare entra in una nuova era, in cui il capo di SMA ha declinato la “vision” e gli obiettivi strategici dell’A.M., che lo stesso gen. s.a. Enzo Vecciarelli ha personalmente illustrato incontrando, a Palazzo Aeronautica il 4 ottobre scorso, i dirigenti della Forza Armata residenti nell’area romana.
La trasformazione verso «l’Aeronautica di domani» passa, dunque, anche attraverso una nuova struttura ordinativa per gli stormi, come quella di cui il “32°” di Amendola ha recentemente completato la fase di sperimentazione. Una struttura più snella, ispirata al principio «train as you fight and fight as you train» e ai requisiti dei sistemi d’arma più moderni in servizio o di prossima acquisizione.
Lo stormo è l’unità operativa di riferimento dell’Aeronautica Militare, che assolve due macrofunzioni fondamentali per l’approntamento, l’addestramento e la prontezza delle forze: la gestione dell’aeroporto (funzione territoriale tipicamente stanziale) e l’assolvimento della missione assegnata (funzione operativa caratterizzata dalla preparazione e/o generazione di forze in prontezza, disponibili a essere impiegate e/o proiettate).
Comunemente si dice, infatti, che lo stormo abbia due “anime”: una residenziale, l’aeroporto, e una potenzialmente “deployable”, in genere espressa dai gruppi operativi di volo e dai supporti. La struttura dello stormo, così come la conosciamo oggi, si è però consolidata dopo la Seconda Guerra Mondiale ed è rimasta pressoché invariata nonostante la profonda evoluzione degli scenari internazionali e del modo di pianificare e condurre le operazioni militari e quelle aeree in particolare.
Le nuove esigenze operative hanno modificato, in realtà, il modus operandi, talvolta i processi, senza mai produrre significative variazioni ordinative. Partendo da queste considerazioni, nell’ambito più generale del processo di revisione dello Strumento Militare, motivato da nuovi indirizzi politici e dal contenimento della spesa, l’Aeronautica Militare ha avviato uno studio per adeguare gli Stormi alle sfide del futuro e alle esigenze del Paese, affinché continuino a garantire lo svolgimento dei compiti istituzionali e la “mission” della Forza Armata.
di Stefano Cosci
Leggi l'articolo completo sulla Rivista Aeronautica n° 5 del 2016